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Lo smog può influenzare negativamente il ciclo mestruale

Lo afferma una ricerca condotta da alcune università francesi e pubblicata sulla rivista Environmental Pollution.

Gli studiosi hanno messo in luce l’associazione tra la concentrazione di particelle fini nell’aria e la durata della fase follicolare del ciclo mestruale, cioè il periodo che precede l'ovulazione. Infatti, la fase follicolare tende a prolungarsi con la crescita dei livelli di inquinamento.

Lo smog contiene migliaia di componenti gassosi, liquidi e solidi e, in particolare, le polveri sottili hanno effetti tossici sulla salute umana. Inalare questi inquinanti è dunque pericoloso non solo per i polmoni, ma anche per la circolazione sanguigna, il cuore, il cervello e gli organi riproduttivi.

Il ciclo mestruale è diviso in diverse fasi tra cui la fase follicolare, che corrisponde alla crescita di un ovocita fino all'ovulazione, e la fase luteale, che si verifica dopo l'ovulazione. La regolazione del ciclo mestruale e delle sue fasi è assicurata dall'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, che può alterarsi dopo l’esposizione a particelle fini contenute nell’aria.

I ricercatori hanno osservato che per ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo di Pm10 nell'aria, 30 giorni prima del ciclo, si è verificato aumento della durata della fase follicolare di circa 0,7 giorni. Non è stata invece notata alcuna variazione nella durata della fase luteale o della durata totale del ciclo.

Un altro studio meno recente, pubblicato sulla rivista Human Reproduction e condotto dalla Boston University School of Medicine, aveva messo in evidenza che l'esposizione al particolato durante l'adolescenza, soprattutto tra i 14 e i 18 anni, aumentava, anche se di poco, la possibilità di avere cicli mestruali irregolari.

Ricordiamo che in Italia la soglia limite di particolato è fissata a 50 microgrammi al metro cubo, ma molto spesso si "sfora" come dimostra l’attualità di questi giorni in città come Milano o Roma.

Fonte:

  • ANSA
  • Focus.it