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Endometriosi, lunghe attese per le visite dopo il lockdown

Prima del periodo Covid, una visita specialistica per l’endometriosi attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, comportava in media 6 mesi d’attesa. Oggi, dopo il lockdown, i tempi di attesa si sono allungati ulteriormente con ovvie ripercussioni per le donne che soffrono di questa patologia.

Ricordiamo che l’endometriosi è una patologia femminile cronica che causa infiammazione, forti dolori mestruali, difficoltà nei rapporti sessuali e che influenza anche la fertilità. In Italia, ne soffrono circa 3 milioni di donne.

Spesso la diagnosi è tardiva, a causa anche dei tabù e della scarsa conoscenza di questa condizione che riguarda la sfera intima femminile. Tale ritardo nella diagnosi può portare a conseguenze invalidanti, e sofferenze fisiche e psicologiche che possono iniziare già dall’adolescenza.

Con l’aggiornamento dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) l’endometriosi rientra, dal 2017, nell’elenco delle malattie croniche invalidanti, limitatamente agli stadi clinici avanzati. In pratica, chi soffre di endometriosi «moderata» (3° grado) o «grave» (4° grado) usufruisce gratuitamente di alcune prestazioni specialistiche necessarie al monitoraggio della malattia e delle complicanze più frequenti.

Tuttavia, secondo gli esperti, non è sempre facile trovare specialisti e centri dedicati .
I costi privati e sociali della malattia sono elevati: si parla di una spesa media di circa  2.500 euro all’anno per curarsi. Infatti, oltre ai ticket sulle prestazioni specialistiche, ci sono i costi da sostenere per i farmaci, come quelli per alleviare il dolore e le terapie ormonali sostitutive.

Ci sono, poi, le difficoltà da affrontare in ambito lavorativo. Secondo alcuni studi, a causa dei sintomi dolorosi, una donna con endometriosi, in media, si assenta dal lavoro 5 giorni al mese e il 14 % perde l’occupazione.

Noto il quadro, si capisce dunque perché ci sia preoccupazione sia nelle pazienti che nei loro medici, di un allungamento dei tempi di attesa post lockdown nel ricevere le giuste prestazioni nella gestione e trattamento dell’endometriosi.

Fonte: Corriere.it